Ma la mia banca è differente....
La progettazione delle filiali del Credito Cooperativo (da Office Layout n° 133)Progettazione e realizzazione di nuove filiali bancarie del Credito Cooperativo
L’entrare in banca per un prelievo, un deposito, la richiesta di un prestito o semplicemente un consiglio su come far fruttare al meglio i risparmi è gesto quotidiano per tutti, ma per molti è esperienza che si accompagna a un certo imbarazzo, per non dire timore. La sacralità dei moderni templi della finanza, i cui “sacerdoti” si muovono tra Rid, Spread, Mav …, formule incomprensibili ai non addetti ai lavori, incute rispetto ma anche soggezione.
Come dovrebbe essere una banca per farci sentirci a nostro agio?
In primo luogo dovrebbe essere fatta da “persone come noi”, che condividano i nostri sogni e le nostre difficoltà, che ci sappiano ascoltare, trovando la soluzione più adatta alle nostre esigenze; in secondo luogo essere una “buona” banca, ovvero un istituto solido e sicuro, nel quale avere fiducia e al quale affidare con serenità i nostri progetti; infine essere trasparente ovvero gestire i rapporti con noi all’insegna della chiarezza, spiegandoci il senso e il fine delle azioni intraprese, comunicandoci in modo sincero vantaggi e rischi delle operazioni compiute.
Le Banche di Credito Cooperativo soddisfano tutti questi requisiti, sia per storia, sia per statuto, sia per valori.
Nate in Italia a fine Ottocento come risposta al problema dell’usura dilagante e ispirate alla dottrina sociale della Chiesa espressa dall’enciclica Rerum Novarum (1891) di Leone XIII, le Casse Rurali e Artigiane, oggi Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali – si sono distinte fin dalle origini per la loro natura cooperativistica, espressa dal principio “una testa un voto” e per la loro vocazione mutualistica che le ha portate a perseguire obiettivi di utilità sociale più che scopi di profitto. In più di 120 anni di storia hanno saputo conservare la propria identità rappresentando un sistema valido e alternativo in uno scenario caratterizzato da una esasperata competitività. Il che, tradotto in pratica, ha significato attenzione alle persone “non bancabili”, al microcredito, ai giovani, alla crescita sostenibile delle imprese, alla qualità dell’ambiente e della vita, e al il patrimonio storico-artistico.
Altro aspetto non secondario delle BCC è quello di essere banche radicate nel territorio in cui si trovano, al quale sono legate da un rapporto di reciprocità; banche del territorio– i soci infatti sono persone, imprese o associazioni espressione delle comunità locali – e infine banche che operano per il territorio, dal momento che il risparmio raccolto sostiene e finanzia lo sviluppo dell’economia reale e la maggior parte dei prestiti (non meno del 95%) deve essere effettuata nella zona di competenza territoriale.
La filosofia che fa degli istituti di Credito Cooperativo delle banche “differenti” trova applicazione anche nell’architettura degli ambienti in cui esse operano.
Abbiamo chiesto all’architetto Maurizio Grassi, titolare della Bank Consulting, incaricata in qualità di general contractor della progettazione e realizzazione delle nuove filiali bancarie delle BCC della Garfagnana (Lucca) e di Castelgandolfo (Roma), quali idee abbiano guidato il suo lavoro.
“Potrei sintetizzare i principi di fondo ai quali mi sono ispirato nella progettazione – dice Grassi – con due simboli: quello della piazza e quello del frutto della melagrana.
Ogni filiale del Credito Cooperativo è stata realizzata in 60 giorni
A Roma e Lucca due esempi per le nuove filiali del Credito Cooperativo
Un’architettura differente…. Credito Cooperativo
La piazza è da sempre nella città italiana luogo di scambio, di circolazione di uomini e idee; è il luogo del dire e del fare. Ho cercato di tradurre tutto questo pensando per le due agenzie una struttura semicircolare che inglobasse tre postazioni cassa in grado di essere insieme punto di incontro e luogo dotato di riservatezza. Ecco allora la soluzione di un bancone privo del vetro tradizionale ma intersecato da pannelli divisori tali da garantire la necessaria privacy per la BCC della Garfagnana, e una struttura in metallo e pannellatura in vetro acidato, realizzata su progetto specifico e su misura, quale elemento di separazione tra casse e consulenze per la BCC di Castelgandolfo. In entrambe le agenzie il trattamento antichizzato, con cui sono state realizzate le pareti della zona casse, vuole ricordare l’effetto degli intonaci degli edifici affacciati sulle piazze rinascimentali.
La melagrana, oltre a essere un frutto che amo molto, è un simbolo interessante. Esso compare in alcune campagne pubblicitarie della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo: il frutto vuole rappresentare la coesione del gruppo, i chicchi l’unicità di ogni Banca appartenente alla Federazione. Nella progettazione ho voluto puntare proprio su questo aspetto: inserire in ogni agenzia elementi di differenziazione pur su una base progettuale comune.
Ho differenziato le agenzie valorizzando il legame che esse hanno col territorio di riferimento, innanzitutto utilizzando materiali e colori in armonia con l’ambiente, in secondo luogo servendomi, per la realizzazione delle opere, di maestranze locali e aziende di fiducia scelte tra i soci e clienti delle due banche.
Così per la BCC della Garfagnana ho privilegiato del legno naturale di ciliegio per il bancone e per le porte; del gres porcellanato – di grande praticità e facile manutenzione – a superficie strutturata, che riprendesse la pietra locale, per i pavimenti; per l’agenzia di Castelgandolfo, invece, ho scelto del legno di noce per porte e bancone casse, e del gres porcellanato a imitazione del travertino per la pavimentazione.”
Abbiamo chiesto ancora all’architetto Grassi di fornirci alcuni dettagli tecnici sulle opere realizzate.
“La Bank Consulting è una ditta specializzata nella realizzazione di allestimenti completi per agenzie bancarie e sedi aziendali. ( www.bankconsulting.it )
La nostra zona operativa è quella dell’Italia centro-settentrionale e caratteristica peculiare della nostra azienda è la formula «chiavi in mano», per cui le opere devono rispondere a precisi requisiti di funzionalità, immagine e affidabilità. Non ultimo, aggiungerei, la certezza della brevità e del rispetto dei tempi di esecuzione: i lavori per le due agenzie, dalla progettazione alla consegna, sono stati eseguiti in 60 giorni. Dunque, per quanto riguarda gli aspetti tecnici, ho ritenuto che praticità ed efficienza dovessero essere alla base del nostro lavoro.
A questo punto non ci resta che recarci di persona a visitare le due banche “differenti” della Garfagnana e di Castelgandolfo, approfittando dell’occasione per godere di scenari naturali e panorami tra i più suggestivi d’Italia.