La sfida della banca multifunzionale

Da Aziendabanca Luglio-Agosto 2012
La filiale può vincere sull’on line puntando sulla fisicità e diventando un punto di incontro, capace di accogliere il cliente e di inserirlo in un ambiente multifunzione, capace di richiamare l’identità e la storia del territorio.
Parete vetrata e inserimento Artistico - Architetto

Una sfida, la definisce l’architetto Grassi

 

Una sfida. Così l’architetto Grassi, Titolare di Bank Consulting, definisce la scelta di aprire o ristrutturare una filiale bancaria oggi, quando l’on line e i canali diretti si stanno sempre più affermando in tutte le aree di attività delle persone.
“Competere con l’immediatezza, la velocità, l’economicità e la flessibilità delle offerte del mondo virtuale risulta molto difficile se non impossibile, commenta l’architetto Grassi, ma ciò che l’on line non può garantire è la personalizzazione dei servizi e il contributo alla valorizzazione del territorio, elementi caratterizzanti l’azione di quelle banche più radicate in una dimensione regionale, quali le Banche Popolari o di Credito Cooperativo.

Banche fatte, sia nella loro dimensione societaria sia in quella impiegatizia, da persone appartenenti alla comunità locale, più in grado dunque di comprendere le esigenze del singolo cliente nella sua specificità”.

Accoglienza e privacy
Non a caso tre agenzie di recente apertura, realizzate da Bank Consulting, cercano di unire la novità e la tradizione:
la filiale di Bientina della BCC della Valdinievole, la sede centrale della Banca Popolare di Cortona e l’agenzia di Pisa della Banca Popolare di Lajatico. “La filiale di Bientina della BCC della Valdinievole, racconta l’architetto Grassi, è un esempio della personalizzazione dei servizi. La ristrutturazione dell’agenzia esistente, obsoleta nella concezione di spazi, ha voluto mettere al centro il cliente, mirando a farlo sentire ‘a casa propria’, garantendo insieme accoglienza e privacy. Rispetto al precedente allestimento l’attuale soluzione ha privilegiato, a parità di superficie, l’area riservata al pubblico.

La soluzione del bancone privo del vetro tradizionale ma intersecato da pannelli divisori ha fatto ‘guadagnare’ spazio e insieme fornito la necessaria riservatezza”.

 

Valorizzare storia e funzionalità
“La sede di Cortona della BPC, prosegue l’architetto Grassi, punta invece sulla valorizzazione della dimensione storica nella funzionalità bancaria. Alla base dell’intervento di ristrutturazione dei locali del cinquecentesco Palazzo Cristofanello si riconosce l’idea di una fruizione artistica e culturale dell’ambiente perfettamente integrata con il suo utilizzo commerciale.
Gli spazi interni caratterizzati da volte a vela sono esaltati da un’illuminazione indiretta e da tendaggi a drappo, mentre le postazioni cassa ricavate nel locale principale, richiamano nella forma circolare le volte soprastanti. Tutto questo senza perdere di vista ergonomia e praticità”.

Uno spazio concreto di incontro

L’ultimo esempio di “sfida alla virtualità” è la sede di Pisa della Banca Popolare di Lajatico, nata come uno spazio dell’arte. “Come nelle altre filiali, dove negli ambienti sono inseriti i lavori di artisti che sviluppano temi legati al territorio, anche qui l’allestimento ha mirato all’integrazione, in una sorta di galleria-esposizione, di una serie di immagini fotografiche di opere liriche rappresentate al Teatro del Silenzio, creazione voluta dal tenore Andrea Bocelli, con gli spazi e le funzioni bancarie, conclude l’architetto Grassi. In tutte queste filiali abbiamo sfruttato ciò che l’on line non potrà mai offrire, ovvero la fisicità, sia essa quella di uno spazio concreto di incontro tra persone, o quella della materialità di un oggetto artistico o architettonico.
Accettare la sfida significa dunque saper ripensare in chiave multifunzionale l’agenzia bancaria”.

R.M.

Progetto architetto per casse banca